Tacfit: esercizi per stimolare il corpo nella sua totalità

Esercizi con le corde

Rinnovarsi o morire” diceva Gabriele D’Annunzio; il poeta di certo non avrebbe mai potuto immaginarlo, ma la sua frase un giorno sarebbe servita anche per descrivere un fenomeno che da qualche tempo in qua interessa il mondo del fitness.

A quanto pare, anche in quest’ambito si sente spesso il bisogno, almeno ultimamente, di inventare sempre nuove discipline o metodi di allenamento alternativo mirati ad ottenere subito i risultati migliori. Ad esempio: in quanti hanno già sentito parlare del tacfit?

Tacfit: cosa c’è da sapere?

Innanzitutto bisognerebbe sapere cosa sia esattamente il tacfit. Con questo termine si suole indicare un nuovo tipo di allenamento, meglio noto come tactical fitness, molto in voga tra i marines e le altre forze armate statunitensi, poi diventato di moda tra le star hollywoodiane ed infine, grazie anche all’interessamento del coach Andrea Gallazzi, approdato persino in Italia.

La disciplina rientra a pieno titolo nell’alveo dei cosiddetti allenamenti funzionali aventi lo scopo primario di stimolare ogni muscolo del corpo in modo da poter modellare il proprio fisico sino ad ottenere risultati degni di nota.

Esso unisce dei normali esercizi a corpo libero a movimenti su e con attrezzi specifici: dagli anelli alle corde, dai kettlebells alle parallele passando ancora per le palle da fitness e le immancabili clubbells.

Un po’ come avviene per discipline tutto sommato affini, gli esercizi sono abbastanza semplici, la difficoltà sta semmai nella velocità con cui essi devono essere compiuti pur non commettendo mai delle imperfezioni tecniche. Insomma: avete presente il crossfit? Ecco, si tratta di un qualcosa che ci si avvicina parecchio.

Tacfit esercizi base

Cominciamo col dire che in  media una lezione dura circa una ventina di minuti (vi sembrano pochi? Provateci e poi ne riparleremo).

Inizialmente l’allenatore vi proporrà una serie di esercizi di riscaldamento a cui seguirà poi una sessione di allenamento vera e propria. Alla fine di quest’ultima, vi aspettano un po’ di stretching di defaticamento, poi la doccia e, raccolte le energie residue, il letto.

Se siete degli instancabili o se siete già abbastanza allenati invece, terminata la sessione, potrete riposarvi per un’ora circa e poi sottoporvi ad altri 20 minuti di allenamento: l’importante è comunque non esagerare e… non sopravvalutarsi.

I programmi di allenamento

Sono ben 26 i programmi di allenamento previsti per il tacfit e ciascuno di essi, indicati con le varie lettere dell’alfabeto militare, può essere eseguito improntando lo sforzo a 4 livelli di difficoltà (delta, per i principianti, passando da gamma e beta per i più allenati, sino ad arrivare al difficilissimo alfa).

Esercizi comuni

Tra gli esercizi che più frequentemente vi verrà chiesto di eseguire troverete di sicuro il belt resisted (ovvero una volta legato il busto a grossi elastici fissati alla parete o ad altro supporto rigido, dovrete fare tre passi prima soltanto con la gamba destra e poi con la sinistra. Stimolerete così le cosce, la tartaruga e persino i polpacci), il kettlebells plank walk (ossia, posizionandovi a terra su quattro zampe, afferrerete 2 kettlebells per mano e vi sposterete quindi per il pavimento avendo cura di mantenere piegate sia le braccia che le gambe) oppure ancora lo stability ball screwing pushup (in questo caso appoggerete i gomiti su una fitball e terrete invece a terra i piedi e distenderete un braccio piegando il gomito opposto).

Perché praticare tacfit?

No, non per masochismo ma innanzitutto perché così avrete modo di allenare tutti i muscoli del vostro corpo, cuore compreso, in una sessione tutto sommato molto veloce.

Potenzierete poi l’agilità, per non parlare della forza e della resistenza e, anche se non molti lo immaginano, dell’equilibrio.

Rivolgendosi ad allenatori esperti poi si potrà usufruire di programmi mirati e personalizzati che evitino il rischio di infortuni proprio perché escludono a monte la possibilità di andare in sovrallenamento.

Un altro grosso vantaggio rispetto a discipline similari è che non ci si annoia mai: innanzitutto le sessioni sono molto brevi e poi il numero di esercizi da eseguire è talmente elevato che i programmi cambiano spessissimo.

Oltre poi a migliorare la salute dell’apparato cardiovascolare, questa disciplina interviene ovviamente anche sulla massa grassa aiutando chi ne ha bisogno (attenzione però, non i grandi obesi, ma individui in semplice sovrappeso) a smaltire i chili in eccesso.