In questo articolo parleremo della Spartan Race, un particolare tipo di allenamento ispirato ai percorsi impiegati nell’addestramento militare. Ma cos’è, nel dettaglio? In cosa consiste? Quali sono gli ostacoli da superare? Ne parliamo qui di seguito.
Cos’è la Spartan Race?
La Spartan Race è, sostanzialmente, la più dura e impegnativa corsa a ostacoli esistente, per la quale è anche presente una classifica a livello mondiale. Non stiamo parlando, dunque, di una banale corsetta di poco conto, ma di una vera e propria competizione suddivisa in più livelli, in base al grado di preparazione dello sportivo. Per questo, sia ai principianti che ai professionisti è data la possibilità di partecipare e di crescere sportivamente.
Come anticipato, la Spartan Race è suddivisa in più tipologie o livelli, e sono essenzialmente tre:
- La Sprint: non meno di 5 chilometri di percorso e 20 ostacoli.
- La Super: oltre 13 chilometri di percorso e almeno 25 ostacoli.
- La Beast: minimo 21 chilometri di percorso e minimo 30 ostacoli da superare, dunque la più difficile delle tre.
A onor del vero, è doveroso specificare l’esistenza di tipologie anche più complesse e impegnative, ovvero la Ultra Beast (oltre 26 chilometri di percorso e ben 60 ostacoli), l’Hurricane Heat, l’Hurricane Heat 12 e Agoge, dove non contano soltanto la prestanza fisica e la forza mentale, ma bisogna anche essere in grado di collaborare in un team.
Nessun gareggiante, fino al giorno della corsa, conosce il percorso che dovrà affrontare e la tipologia di ostacoli presenti, ed è per questo che deve essere sottoposto a un allenamento intensivo che miri al conseguimento della giusta tecnica. Bisogna essere pronti a tutto e preparati a superare ostacoli in mezzo al fango, ponti di legno e quant’altro di più o meno difficile.
Quali sono gli ostacoli della Spartan Race?
Ma è arrivato il momento di approfondire tutte le tipologie di ostacolo che è possibile trovare nella Spartan Race (che variano di volta in volta), nonché i trucchi e le tecniche per superarli
Scala orizzontale o monkey bar
L’assetto del corpo deve essere mantenuto attivo e bisogna sfruttare lo slancio non rimanendo appesi, facendo lavorare non solo le braccia ma anche i muscoli della schiena, ovvero gran dorsale, trapezio e romboidi.
Tyre flipping, gomme da trattore da ribaltare
Superare correttamente questo ostacolo permette di guadagnare tempo, perciò va eseguito con la giusta tecnica. È necessario accovacciarsi infilando le mani sotto il copertone, e appoggiarvisi. La schiena va mantenuta ferma e con le sole gambe il copertone va spinto in avanti.
Parete orizzontale
Per superare al meglio questo ostacolo, bisogna mantenere il bacino abbastanza vicino alla parete, il più possibile.
Filo spinato
Con le ginocchia e gli avambracci bisogna appoggiarsi a terra. Il bacino è sollevato dal suolo soltanto di pochissimi millimetri. Per procedere si spinge con le punte dei piedi.
Arrampicarsi sulla fune
La tecnica giusta consiste nel fare passare la fune in mezzo ai piedi, in modo da creare una specie di appoggio per le gambe, la cui forza va sfruttata per spingere. Può essere utile procurarsi dei guanti da bricolage, poiché la presenza del fango complicherà un po’ il tutto.
Scavalcare il muro
Dopo essere arrivati in cima al muro, invece di sollevarsi, è necessario spingerlo verso il basso, un movimento in grado di attivare correttamente i muscoli della schiena.
Conclusioni
Si tratta, insomma, di un allenamento non da poco, che forgia l’individuo in tutti i sensi e si ispira proprio agli addestramenti di tipo militare: non a caso, anche chi non l’ha mai vissuto ed eseguito in prima persona, noterà che i film di guerra sono pieni zeppe di cose del genere.